Fondazione Città della Speranza
Sara Perpinello is currently working as a PhD student and Junior Research Fellow at Fondazione Città della Speranza. Prior to this, Sara worked as a QC Analyst at Mérieux NutriSciences - Italia and as a Junior Research Fellow and Internship Trainee at Istituto Oncologico Veneto IOV - IRCCS. Sara also has experience as a Sales Employee at Spiga D'Oro srl and as a Teacher at Doposcuola comunale di Fossò. Sara holds a Master's degree in Pharmaceutical Biotechnologies from Università degli Studi di Padova and a Bachelor's degree in Biotecnologie from the same university.
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Fondazione Città della Speranza
Dal 1994 Fondazione Città della Speranza si pone l’obiettivo di migliorare le condizioni di cura e assistenza dei bambini con patologie oncoematologiche, nonché di finanziare la ricerca scientifica in ambito pediatrico. Grazie all’aiuto di imprese, associazioni, privati cittadini e alla forza del volontariato, ha realizzato e sostiene: - la Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova, centro di riferimento nazionale per la diagnosi di leucemie, linfomi e sarcomi, riconosciuto dall’Associazione Italiana di Emato- Oncologia Pediatrica (AIEOP). Finanziare la diagnostica avanzata significa garantire a tutti i bambini, residenti in Italia o provenienti dall’estero, una diagnosi certa, i migliori protocolli di cura e il monitoraggio della malattia mediante tecniche di laboratorio all’avanguardia; - l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, il più grande centro di ricerca europeo in questo ambito, che tratta le patologie pediatriche con un approccio multidisciplinare e dall’alto contenuto tecnologico per moltiplicare le possibilità di successo in termini di nuove scoperte. Le aree di ricerca rappresentate sono: l’oncologia pediatrica, il trapianto di cellule staminali e la terapia genica; la medicina rigenerativa; la nanomedicina; la genetica e le malattie rare; la medicina predittiva; l’immunologia e la neuroimmunologia. L’azione di Città della Speranza ha contribuito fortemente ad innalzare i tassi di guarigione delle leucemie, portandoli dal 70% nei primi anni 90 all’85% di oggi.